Riformatore protestante italiano. Spirito inquieto e originale, benché
facesse di mestiere il fornaio, aveva acquisita una vasta preparazione teologica
che lo portò ad abbracciare giovanissimo le nuove idee e a svolgere
un'intensa propaganda in favore della Riforma protestante, soprattutto in
Romagna, acquistando una vasta popolarità e facendo proseliti. Protetto
dalla duchessa Renata di Francia, moglie di Ercole d'Este, come altri
riformatori, soggiornò alla corte di Ferrara. Messo sotto accusa una
prima volta nel 1547 dall'Inquisizione, potè ritornare in libertà
grazie all'intervento della sua protettrice e a un formale atto di abiura.
Processato nuovamente nel 1549, fu condannato a morte come eretico, recidivo.
Inutile fu l'intervento in suo favore presso le autorità ecclesiastiche
dello stesso duca Ercole d'Este che cercò di procrastinare l'esecuzione e
di ottenere una revisione del processo, ritenendo politicamente importante
conservare la fiducia delle popolazioni della Romagna presso cui il
F.
aveva svolta la sua attività di proselitismo. L'intervento del duca non
fu sufficiente a salvargli la vita e l'anno seguente fu impiccato (Faenza 1520
circa - Ferrara 1550).